Aikido
I tre ideogrammi che compongono il termine Aikido sono:
AI =
Unione
KI =
Spirito
DO = Via
Letteralmente quindi "la Via dell’Armonia dello Spirito".
L'aikido è innanzitutto budo (arte marziale) e per
O'Sensei Morihei Ueshiba (il Fondatore, dove O'Sensei vuol
dire Grande Maestro) il vero budo non era basato sull'uso
sconsiderato della forza per determinare il vincitore di una
contesa, ma era un percorso incentrato sull'addestramento
quotidiano di condivisione per raffinare il carattere
individuale e raggiungere l'armonia universale di verità e
giustizia. Tecnicamente parlando, l'Aikido attinge a diverse
discipline marziali tradizionali (ju-jutsu, ken-jutsu ecc.) ma
ne rielabora le forme creando uno stile diretto, efficace e
universale.
“L'Aikido è l'eterno principio dell'universo.
L'Aikido è la verità celeste che opera meraviglie come
takemusu aiki (coraggiosa e illimitata creatività).
L'Aikido è la via che armonizza il cielo, la terra e
l'umanità.
L'Aikido è la via che mantiene la giustizia universale.
L'Aikido è il meraviglioso operato di kototama (vibrazioni
cosmiche) e misogi (purificazione del corpo e della mente).”
(Morihei Ueshiba – Il cuore dell'Aikido – Edizioni
Mediterranee)
Queste sono le parole del Fondatore e servono a
comprendere la differenza tra le precedenti discipline, basate
soprattutto su una manifestazione fisica, e l'Aikido che volge
lo sguardo verso il genuino spirito marziale unendo dimensione
tecnica e spirituale e abbracciando un fine morale più
elevato, cioè proteggere, nutrire e illuminare la vita.
Purificando noi stessi, ed entrando in armonia con tutto il
creato, potremo aiutare il mondo a progredire.
Per questo è importante analizzare i 3 ideogrammi che
compongono il termine “Aikido”:
AI – unione, amore, armonia.
KI – spirito, energia vitale.
DO – via, ricerca.
Letteralmente, “Via dell'armonia e dello spirito”.
Essere aikidoka vuol dire praticare il budo per
incamminarsi sulla Via che porta verso l'Armonia. Ecco perché
le tecniche dell'Aikido sono state elaborate per essere non
solo straordinariamente efficaci, ma anche non violente. Esse
servono a neutralizzare qualsiasi tipo di attacco a mani nude
o con armi (spada, bastone e pugnale) e a liberarsi da
qualsiasi presa (sul corpo avanti e dietro e sul vestiario).
Non si entra in opposizione con l'avversario, ma si sfrutta la
sua forza fisica per sbilanciarlo e immobilizzarlo tramite
leve articolari e controlli in punti dolorosi del corpo o
proiettandolo lontano.
L'aikido è logica, è un'arte marziale razionale (Aikidō wa
ronri-tekideari, gōri-tekina budōdesu): ogni
movimento, ogni tecnica, raggiunge il suo fine nel minor tempo
possibile e con il minimo sforzo in efficacia e precisione. Un
altro aspetto importante è la condivisione e l'apprendimento
reciproco: chi viene attaccato impara a utilizzare la propria
energia, chi attacca impara a non essere ferito. Ecco perché
non c'è spazio per violenza, aggressività o competizione, ed
ecco perché, a differenza di altre discipline marziali, non
esistono distinzioni di sesso o di categoria di peso. In
ultimo, non bisogna tralasciare l'aspetto “umano” dell'Aikido:
un arricchimento fisico e mentale che può tornare utile
quotidianamente.
Per questo dobbiamo sempre ricordare uno degli insegnamenti più importanti di O'Sensei: “La più grande vittoria che un guerriero può ottenere è la vittoria su se stesso”.